Noi pensiamo che Unicredit sia oggi una grande banca convalescente, il nostro giudizio è NEUTRALE, con target price a 15,20 euro. Molti altri analisti sono decisamente più ottimisti: 20 su 31 consigliano di comprare l’azione.
Subito dopo la pubblicazione dei dati del trimestre, Goldman Sachs ha messo il target price a 20 euro ed ha inserito Unicredit tra le occasioni d’acquisto da non lasciarsi scappare.
Chi la pensa come Goldman Sachs può comprare l’azione in Borsa. Chi, come noi, è più prudente, può investire sul Cash collect di Banca Imi: non ci aspettiamo apprezzamenti di Unicredit, ma non prevediamo ampie discese, eventuali correzioni dovrebbero essere solo temporanee.
Prezzo di emissione: 100 euro.
Prezzo attuale: 97,65 euro.
Premio: 2,10 euro, pagato ogni tre mesi.
Barriera: 12,165 euro.
Distanza dalla barriera: 23%.
Valore di riferimento iniziale: 16,22 euro.
Scadenza: 13 dicembre 2018.
Il primo e il secondo premio sono incondizionati, e saranno pagati il 13 settembre 2017 ed il 13 dicembre 2017.
I successivi premi, condizionati, sono legati alla quotazione di Borsa di Unicredit nelle date di valutazione del 7 marzo 2018, 7 giugno 2018, 7 settembre 2018, 11 dicembre 2018.
Funzionamento.
Il Cash Collect paga i primi due premi qualunque sia il prezzo del sottostante. A partire dal 7 marzo 2018 entreranno in vigore le condizioni previste dal regolamento: alla data di pagamento il premio viene erogato se il sottostante è pari o sopra la barriera nella data di valutazione. Non si incassa nulla se Unicredit è sotto quota 12,165 euro e si passa alla data di valutazione successiva. Stesse modalità alla scadenza.
Se tutto va per il verso giusto, si possono incassare quattro premi condizionati, pari ad un totale di 8,40 euro. In totale, aggiungendo i 4,20 euro sicuri dei primi due premi, si arriva a 12,60 euro. Il guadagno totale, compresa la plusvalenza che si genera ai prezzi di oggi, è 14,95 euro, pari ad un rendimento del 15,3%.
Alla scadenza il certificate sarà rimborsato a 100 euro se l’azione Unicredit sarà sopra o uguale alla barriera. In caso contrario, il rimborso sarà in funzione del prezzo di Borsa: ad esempio, con Unicredit a 10 euro, il certificate sarà rimborsato a 61,5 euro.
Analisi fondamentale del sottostante.
Unicredit tratta a 15,75 euro. Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 15% e registra una performance del 43% negli ultimi 12 mesi. Il titolo tratta a 0,68 volte il patrimonio tangibile, contro una media delle banche italiane di 0,84.
Lo sconto del 23% trova giustificazione nella bassa redditività della banca.
Nel 2018 il ritorno sul patrimonio tangibile si colloca a 6,2%, in miglioramento dal 4,7% del 2017 ma molto peggio del 7,8% medio delle banche italiane. In più, date le perduranti ristrettezze, Unicredit non ha in questo momento alcuno spazio di manovra per portare il dividendo su livelli vicini a quelli distribuiti dalla media degli istituti di credito.
I dati del primo trimestre del 2017 sono stati molto incoraggianti, anche se secondo noi nel corso dell’anno non saranno così buoni. Il margine di interesse è aumentato del 6% rispetto al quarto trimestre.
Nello stesso periodo, grazie agli ottimi risultati ottenuti dalla divisione Corporate & Investment Banking, la crescita delle commissioni è stata del 13%.
I costi sono scesi, come da indicazioni societarie, del 3%. Il risultato netto è stato 907 milioni di euro, molto meglio delle nostre aspettative. Il common equity Tier 1 a regime era 11,45% a fine marzo.
Presentando i risultati del primo trimestre 2017, il management ha indicato che a fine anno l’indice sulla solidità patrimoniale CET1 sarà sopra quota 12%: un miglioramento sensibile ma che ancora non basta per portare Unicredit sui valori delle banche più solide. I 13 miliardi di euro dell’aumento di capitale, più le risorse arrivate con le dismissioni, sono state provvidenziali per metter in sicurezza la struttura, ma non lasciano per il momento spazio ad investimenti nel rilancio.
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